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CAVA DE’ TIRRENI, IL COBECO: NO ALLA VENDITA A PEZZI DI PALAZZO BUONGIORNO Provincia Provincia e Regione 

CAVA DE’ TIRRENI, IL COBECO: NO ALLA VENDITA A PEZZI DI PALAZZO BUONGIORNO

Scade lunedì 18 dicembre il termine per presentare offerte per l’acquisto di due
immobili in via della Repubblica, rispettivamente uno di 129 mq in vendita a 260mila euro e l’altro di 256 mq in vendita a 480mila. Entrambi con destinazione urbanistica ad attrezzature di interesse comune. “Insomma per la somma di totali 740 mila euro,
che non cambiano nulla nella situazione economica del Comune, si fa a pezzi un
immobile che rappresenta una pagina significativa della storia di Cava de’ Tirreni. Non si tratta della parte più antica del palazzo, quella cinquecentesca, che fu sede della
Universitas Cavese e successivamente, nell’ottocento, sede del Consiglio Comunale, ma si continua a smembrare una memoria storica. Il valore storico è ampiamente ribadito nei decreti della Soprintendenza per i Beni e le Attività Culturali che espressamente prescrive “
per effetto dell’alienazione non dovrà
essere menomato il pubblico godimento del bene culturale, ovvero, dovrà essere
preservata l’accessibilità da parte della collettività al bene culturale onde consentire la visione e la percezione dei valori storico artistici da esso espressi, per rispetto dei principi di proporzionalità e ragionevolezza”.
Ma di questa prescrizione non c’è traccia
nel bando di vendita, ma si fa genericamente riferimento al decreto di vincolo. Il CoBeCo, chiede all’Amministrazione Servalli di bloccare questa vendita, di avviare
una riflessione seria sul fatto che si continua ad agire nel campo delle alienazioni e quindi del depauperamento del patrimonio comunale e di impoverimento delle future
generazioni senza avere mai espressamente chiesto il consenso ai cavesi. Perché Servalli ha taciuto sulle vendite nel suo programma elettorale? La città merita una risposta.
Palazzo Buongiorno appartiene ai cittadini cavesi ed è, insieme ad altri immobili storici, la testimonianza indelebile di un passato importante che abbiamo il dovere di preservare per costruire il presente e il futuro della nostra comunità e delle nuove
generazioni. Su queste vendite ci sono state in Consiglio Comunale autorevoli voci contrarie anche appartenenti alla maggioranza di Servalli. Cosa dicono oggi queste forze politiche e consiliari per fermare questa vendita? Quale azione intraprendono? Per Palazzo Buongiorno, già depredato di due immobili venduti nel 2022, il CoBeCo chiede, oltre il blocco della vendita, che si individuino fonti di finanziamento per il restauro complessivo dello stabile”, conclude la nota del Cobeco .

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